Un aperitivo in compagnia, una prelibata cena a base di pesce fresco…sono molte le occasioni in cui il vino bianco può diventare protagonista.
Anche se i vini più famosi al mondo sono spesso rossi, il bianco è la bevanda più versatile nel mondo enologico.
In questo articolo scopriremo tutto sul vino bianco: le sue caratteristiche uniche, come viene prodotto e come può essere abbinato, passando per i vini bianchi più famosi e pregiati al mondo.
Caratteristiche del vino bianco: colore, aromi, sapore e oltre.
Iniziamo a conoscere il vino bianco partendo dalle sue caratteristiche in termini di colore, aroma, sapore, acidità e struttura. Nella loro elaborata combinazione, queste caratteristiche danno vita a vini spesso unici e dalle mille sfaccettature.
Vino bianco: il colore
Il colore è senza dubbio ciò che distingue il vino bianco da qualsiasi altra tipologia di vino. Ma “bianco” è solo un’etichetta generica: in realtà, le sfumature di colore del vino bianco possono variare di molto.
In generale, possiamo dire che i vini bianchi più giovani e freschi tendono a presentare sfumature più chiare e delicate. Queste sfumature che vanno via via a intensificarsi e dorarsi man mano che il vino invecchia e acquista struttura.
Le diverse gradazioni di bianco (che, in realtà, sono di giallo) possono dipendere dal tipo di vitigno utilizzato, dalle condizioni climatiche della zona in cui il vino viene prodotto, dai processi di vinificazione e dal grado di maturazione e invecchiamento del vino

Le principali gradazioni di vino bianco sono:
- giallo verdolino: è il colore caratteristico dei vini più giovani e leggeri, che non hanno subito nessun processo di affinamento né in botte né in bottiglia. Alcuni vitigni, come il Vermentino, presentano questo colore tra le loro caratteristiche;
- giallo paglierino: è il colore bianco più comune, tipico dei vini freschi e giovani. Alcuni esempi sono il Sauvignon Blanc e il Pinot Grigio. Se il giallo paglierino ha riflessi verdolini, si tratta solitamente di vini prodotti in acciaio che non hanno avuto nessun contatto con il legno, e che sono stati sottoposti solo a un breve affinamento in bottiglia. Il giallo paglierino puro, senza riflessi verdolini, indica un vino medio, né giovane né invecchiato;
- giallo dorato: è un colore dal riflesso appunto più dorato, che ritroviamo in vini un po’ più maturi e complessi, a più elevata concentrazione o che hanno subito una leggera maturazione in legno. Un esempio è il Chardonnay, ma può trattarsi anche di vini che, come il Gewürztraminer, provengono da vitigni che hanno un’alta pigmentazione nelle bucce;
- giallo aranciato: si tratta dei cosiddetti “vini Orange”; per alcuni dovrebbe essere un quarto colore oltre al bianco, rosso e rosé, mentre per altri rientrano nella categoria dei vini bianchi. In ogni caso, il colore aranciato proviene dalla macerazione sulle bucce a bacca bianca;
- giallo ambrato: un colore decisamente più intenso. È tipico dei vini passiti e dal lungo affinamento in legno, così come di vini ossidativi come vin santi, vini ossidati e vini liquorosi. Alcuni esempi sono il Sauternes, i Madeira e i Marsala. Non bisogna dimenticare che un colore troppo ambrato potrebbe essere indicatore di un difetto, nel caso in cui siano avvenuti processi ossidativi non desiderati.
Vino bianco: l’aroma
In un vino bianco, forse è proprio l’aroma la caratteristica che è più in grado di differenziare un vino da un altro e renderlo unico. L’aroma nei vini bianchi può variare enormemente, a seconda di alcuni elementi: vitigno, terroir, metodo di vinificazione…
Queste sono le principali categorie in cui possono essere suddivisi gli aromi del vino bianco::
- aromi fruttati: sono i più caratteristici del vino bianco, con note che possono essere di pesca, albicocca, mela, pera, banana, melone, oppure frutti tropicali come mango, ananas, papaia, litchi, frutto della passione. Quasi tutti i vini bianchi, poi, presentano in varia misura un aroma di agrumi: freschi come limone, lime e pompelmo, ma in alcuni casi anche più dolce come arancia e mandarino. I vini bianchi dal bouquet più fruttato sono ad esempio il Sauvignon, il Gewürztraminer, il Riesling, il Chardonnay e il Pinot Grigio;
- aromi floreali: anche questi aromi sono spesso ben riconoscibili nei vini bianchi, con sentori che possono andare dal gelsomino e l’acacia al tiglio e la rosa, passando per fiori d’arancio, camomilla, biancospino, sambuco, lavanda e così via. Alcuni vini bianchi che presentano generalmente aromi floreali marcati sono il Moscato Bianco e il Glera;
- aromi erbacei e vegetali: in vini bianchi particolari come il Sauvignon Blanc, ma anche Vermentino o Soave, non è difficile trovare aromi che ricordano l’erba appena tagliata, la foglia di pomodoro, il peperone verde, l’ortica, il fieno, l’asparago. Un altro sentore erbaceo molto tipico è quello delle erbe aromatiche, come menta, basilico, salvia, alloro, timo, maggiorana;
- aromi speziati: note di spezie più o meno dolci come vaniglia, noce moscata, cannella, pepe, anice stellato, chiodi di garofano, sono tipiche principalmente dei vini bianchi affinati in legno di rovere;
- aromi minerali e terrosi: in alcuni vini provenienti da uve coltivate su terreni calcarei o vulcanici, come i Chablis, alcuni Riesling o altri vini francesi e tedeschi, è possibile riconoscere note di pietra focaia, gesso bagnato, polvere, ghiaia, salinità.

Vino bianco: il sapore
In generale, i sapori dei vini bianchi riflettono gli aromi che si possono sentire al naso. In base a diversi fattori, come il vitigno, il terroir e il processo di vinificazione, il sapore più andare da un fresco fruttato a un complesso speziato. Il sapore dipende molto anche dal grado di acidità (quindi, di freschezza) del vino, così come dalla presenza più o meno elevata di zuccheri residui. Vini molto aromatici, con un bouquet molto complesso, presentano anche un sapore più definito.
Nel vino bianco, sono molto caratteristici i sapori di frutta. Può trattarsi di frutta fresca e agrumi (pesca, pera, mela verde, limone, lime), frutta tropicale nei vini prodotti in condizioni climatiche più calde (ananas, mango, papaia) o frutta secca nei vini più maturi e ossidativi (albicocche secche, noci, mandorle, nocciole). Nei vini bianchi dolci, sono ben presenti sapori di miele o marmellata. Invece, nei vini bianchi affinati in botte si possono riconoscere sapori di vaniglia o di tostatura, caramello e crosta di pane. Un sapore (e un aroma) molto tipico di vini come il Chardonnay è quello del burro, proveniente dal processo di fermentazione.
Vino bianco: l’acidità
Quando pensiamo al vino bianco, “fresco” è spesso il primo aggettivo che ci viene in mente. Ecco: da questo punto di vista, l’acidità è una caratteristica davvero essenziale del vino bianco, perché è ciò che contribuisce a una maggiore o minore sensazione di freschezza nel vino.
È fondamentale che l’acidità sia ben bilanciata: vini bianchi troppo acidi potrebbero risultare sgradevoli al palato, mentre vini bianchi con troppa poca acidità potrebbero apparire semplicemente troppo blandi e senza personalità.
Possiamo trovare tre gradi di acidità nei vini bianchi:
- alta acidità: un alto livello di acidità dona ai vini freschezza, brio e vivacità. Gli aggettivi “croccante” o “tagliente” vengono comunemente e in modo molto evocativo attribuiti a vini molto acidi, come Riesling, Vermentino e Sauvignon Blanc;
- media acidità: molti dei più comuni vini bianchi, come Chardonnay e Pinot Grigio, presentano un’acidità moderata. Ciò permette di trovare un buon equilibrio di aromi e sapori, tra freschezza e morbidezza;
- bassa acidità: i vini poco acidi risultano meno freschi, ma decisamente più rotondi e morbidi al palato. La bassa acidità è tipica di vini come il Viognier o il Chardonnay quando affinato in botti di rovere.
Vino bianco: la struttura
Anche se di solito ci si riferisce a corpo e struttura quando si parla dei vini rossi, si tratta di un concetto importante anche per i vini bianchi. La struttura è una caratteristica complessa, che deriva dalla combinazione di corpo, acidità, gradazione alcolica e presenza/durata dell’affinamento.
Dal punto di vista della struttura, i vini bianchi possono essere leggeri, medi o pieni.
- vini bianchi leggeri: come Vermentino e Pinot Grigio, hanno un corpo snello e un contenuto alcolico moderato; si dice che siano “beverini”, ovvero facili da bere e rinfrescanti.
- vini medi: rappresentano una via di mezzo tra i vini bianchi leggeri e quelli più corposi, con un buon equilibrio di tutti gli elementi (acidità, morbidezza, quantitativo di zuccheri e di alcol); alcuni esempi sono il Chardonnay e l’Albariño.
- vini bianchi pieni: sono quelli più corposi e rotondi, meno “beverini”, con una maggiore persistenza al palato. I vini bianchi di questo tipo, come il Viognier o il Chardonnay affinato in rovere, presentano spesso note burrose o speziate.
Le curiosità di Mr. Bit
I tannini sono una caratteristica essenziale di moltissimi vini rossi.
Ma esistono anche nei vini bianchi? Certo, seppur ovviamente in concentrazione e frequenza minori. Ciò è dovuto al fatto che i produttori preferiscono quasi sempre realizzare vini bianchi freschi, aromatici e che lascino una sensazione di leggerezza in bocca. Per questo motivo, il mosto viene quasi subito privato del contatto con le bucce (come vedremo tra poco).
Alcuni vini bianchi vengono però lasciati più a contatto con bucce, semi e raspi, che rilasciano i tannini per conferire al prodotto finale una leggera astringenza e una struttura più complessa. È raro, ma si può fare!

Come si produce il vino bianco: le fasi del processo di vinificazione in bianco
Anche se è possibile produrre vini bianchi tramite la vinificazione in rosso, nella maggior parte dei casi i vini bianchi seguono le fasi tipiche della vinificazione in bianco. Abbiamo già trattato queste fasi nell’articolo su come si fa il vino, qui le riassumiamo brevemente per rendere più completa la nostra guida al vino bianco.
Vendemmia, diraspatura, pigiatura e pressatura
Naturalmente, tutto inizia con la vendemmia. Le uve a bacca bianca vengono raccolte in momenti diversi, ma molto spesso la vendemmia avviene all’inizio della stagione, così da mantenere un’acidità più alta. Come abbiamo visto, ciò contribuirà a una maggiore freschezza del vino.
Anche l’orario della giornata in cui avviene la vendemmia è importante: raccogliendo l’uva nelle ore più fresche e meno soleggiate della giornata, se ne preserva meglio la freschezza. Come avviene in tutti i casi, la vendemmia può essere effettuata manualmente o meccanicamente.
Una volta portata in cantina, l’uva bianca viene sottoposta a un processo di diraspatura: gli acini vengono separati dai raspi che, se lasciati, conferirebbero al mosto un sapore sgradevolmente amaro. Subito dopo, si passa alla pigiatura: gli acini vengono dolcemente schiacciati attraverso processi meccanici, con l’obiettivo di rompere la buccia e liberare il succo. Nella vinificazione in bianco, questo processo deve avvenire in modo delicato per evitare che vengano estratti troppi tannini e fenoli dalle bucce.
Poiché nella vinificazione in bianco non avviene una macerazione del vino sulle bucce, queste ultime vengono subito separate dal mosto per evitare che rilascino appunto le loro sostanze coloranti e aromatiche. Si passa quindi alla fase della pressatura, in cui il mosto viene separato dalle bucce (e dai semi). Le presse pneumatiche di ultima generazione permettono al vinificatore di controllare la pressione in modo molto preciso.
Decantazione del mosto
Da pigiatura e pressatura otteniamo quindi il mosto fiore, il succo dell’uva bianca che rappresenta la base per produrre il vino bianco. Nel mosto fiore si trovano ancora molte impurità e particelle che devono essere eliminate.
Avviene quindi il processo di decantazione, in cui il mosto viene lasciato a riposare per un certo periodo di tempo, da poche ore a un giorno. In questo modo, avviene la sedimentazione delle particelle solide e si ottiene un mosto più pulito in modo naturale, senza la necessità di utilizzare una quantità eccessiva di chiarificanti chimici.
Fermentazione
La fermentazione è il processo di vinificazione vero e proprio; in questa fase, il mosto diventa vino grazie all’azione dei lieviti che trasformano gli zuccheri dell’uva in alcol e anidride carbonica. Sono due gli elementi che concorrono a conferire al vino le sue caratteristiche tipiche.
Il primo elemento sono appunto i lieviti. Si tratta dei lieviti che si trovano naturalmente sulle bucce dell’uva e nell’ambiente cantina; in questo caso, la fermentazione si dice spontanea.
Alcuni produttori, però, possono scegliere di aggiungere altri lieviti per facilitare e “personalizzare” il processo di fermentativo, esercitando un maggiore controllo su di esso. La selezione di questi lieviti è molto importante, perché sono in grado di influenzare non solo la qualità del vino, ma anche in parte i suoi aromi e sapori.
Il secondo elemento è costituito dalla temperatura a cui avviene la fermentazione. Nel caso del vino bianco, la fermentazione avviene a temperature generalmente più basse rispetto al vino rosso, restando quindi in un range tra i 12 e i 18°C. Per quanto riguarda la durata della fermentazione, quest’ultima può durare da poche settimane ad alcuni mesi: le variabili dipendono dal tipo di vino da produrre e dalle tecniche di vinificazione scelte. In generale, la fermentazione è più rapida per i vini più freschi e giovani, più prolungata e lenta per i vini bianchi più complessi.
Le curiosità di Mr. Bit
L’acidità del vino è ovviamente determinata dalla presenza di acidi nella bevanda; tali acidi possono essere primari o secondari.
Tra gli acidi primari, quelli più comuni perché naturalmente presenti nell’uva, troviamo l’acido tartarico, l’acido malico e l’acido citrico. Gli acidi secondari sono quelli meno presenti e prodotti nel processo di fermentazione e vinificazione: sono l’acido lattico, l’acido succinico e l’acido acetico.
Affinamento
Dopo la fermentazione, il mosto si è trasformato in vino che, però, non è ancora il prodotto finale. Anche i vini bianchi sono infatti sottoposti a processi di affinamento e invecchiamento, seppur in modalità e tempistiche diverse rispetto al vino rosso.
Quando si parla di affinamento del vino bianco, abbiamo solitamente tre opzioni:
- affinamento in acciaio inox: nei serbatoi di acciaio inox vengono lasciati a riposare la maggior parte dei vini bianchi che hanno freschezza e aromi floreali e fruttati tra le loro principali caratteristiche. Questo materiale viene appunto scelto perché non aggiunge niente e non influenza il vino, lasciando inalterata la purezza delle sue qualità e dei suoi aromi.
- affinamento in botte: si esegue per pochi vini bianchi. Uno tra questi è sicuramente il Chardonnay, ma capita anche ad alti vitigni come ad esempio il Nosiola. Vengono spesso affinati in botti di legno, tipicamente di rovere. Il legno è in grado di conferire al vino aromi molto particolari: vaniglia, burro, spezie… oltre che, naturalmente, una maggiore complessità. A seconda di quanto il produttore desidera che queste caratteristiche “acquisite” siano marcate, l’invecchiamento in botte può durare da pochi mesi a diversi anni.
- sur lie: questa tecnica di affinamento, chiamata “sur lie” (sui lieviti) consiste nel lasciare il vino bianco a contatto con le fecce della fermentazione, cioè con i lieviti morti che restano alla fine del processo fermentativo. I vini che sono sottoposti a questo processo ottengono corpo e complessità, oltre che sentori e sapori davvero unici: biscotto, nocciola, pane tostato sono i più comuni.
Stabilizzazione, filtrazione e imbottigliamento
In tutti i casi, una volta che il vino bianco ha ultimato il suo processo di affinamento e prima di essere imbottigliato, esso deve essere stabilizzato. Il processo di stabilizzazione tartarica si effettua tramite il raffreddamento del vino, così da favorire la precipitazione dei cristalli di tartaro che, altrimenti, provocherebbero nel vino alterazioni chimiche e microbiologiche non volute. Del processo di stabilizzazione fanno anche parte le fasi della filtrazione e chiarificazione, che servono a rendere il vino ancora più stabile e limpido tramite la rimozione di eventuali particelle sospese.
Il vino bianco così ottenuto può infine essere imbottigliato, spesso tramite apposite attrezzature meccaniche. Il tappo può essere di sughero o di specifici materiali plastici, che sono in grado di mantenere inalterate nel tempo tutte le proprietà organolettiche del vino.
Una volta in bottiglia, prima di essere messo in commercio il vino bianco potrebbe subire un altro breve processo di affinamento in bottiglia, specialmente nei casi in cui si vogliono ottenere vini ancora più complessi e persistenti.
Vini bianchi: i migliori, più pregiati e famosi al mondo
Il processo di vinificazione del vino bianco consta di alcuni passaggi più o meno complessi, come abbiamo visto. Ma, per quanto sembri “facile” – insomma! –, ogni vino conserva comunque delle caratteristiche uniche. Esse dipendono da moltissimi fattori, non per ultimo la competenza e la passione dei vinificatori che sperimentano e affinano le tecniche di loro conoscenza.
Moltissimo è determinato dai vitigni, e alcuni dei vitigni migliori al mondo sono proprio di uve a bacca bianca per la produzione di vini bianchi dalle caratteristiche indimenticabili.
Anche il terroir, la tipologia di terreno, le condizioni climatiche e l’affinamento concorrono a creare vini di più o meno elevata qualità. una volta acquistati, questi vini devono poi essere conservati nel modo giusto8 per poterne preservare tutte le caratteristiche.
Ma quali sono i vini bianchi migliori? Quelli più pregiati e famosi in tutto il mondo, magari anche tra chi di vino non se ne intende molto?
I migliori vini italiani
Ammettiamo che, quando si pensa ai grandi vini italiani, la maggior parte delle persone menziona vini rossi di grande caratura. Ma la tradizione vinicola italiana è davvero fortissima anche per quanto concerne i vini bianchi, che in Italia esistono in grande varietà grazie alla diversità di terroir e alla presenza di vitigni autoctoni.
Vernaccia di San Gimignano
forse tra i vini bianchi più pregiati in Italia, questo vino della Toscana ha una lunghissima storia alle spalle e una struttura e acidità che lo rendono perfetto per essere invecchiato e ottenere quindi ancora più complessità e carattere. I suoi aromi distintivi sono di mandorle, agrumi e fiori bianchi.
Greco di Tufo
Un vino bianco famosissimo della Campania, caratterizzata da una forte mineralità e acidità. Ha sentori di pesca, mela e mandorla.
Scopri le bottiglie di Greco di TufoArneis
Re dei vini bianchi del Piemonte, l’Arneis è un vitigno autoctono della zona del Roero. Vino aromatico e complesso, presenta sentori di mela, pera, agrumi e fiori bianchi, ma anche erbe aromatiche e mandorla amara.
Scopri le bottiglie di ArneisLugana
Prodotto nella zona a sud del Lago di Garda, tra Brescia e Verona, il Lugana è realizzato principalmente con uve Turbiana, un vitigno autoctono che conferisce al vino freschezza ed eleganza. Il Lugana regala profumatissime e delicate note di pesca, pera, agrumi, mandorla e fiori bianchi.
Scopri le bottiglie di LuganaVermentino
Vitigno tipico di alcune regioni italiane, come Toscana, Liguria e soprattutto Sardegna. È un vino molto fresco e versatile, minerale e complesso. Ogni terra gli conferisce note aromatiche diverse ma, in generale, in esso si ritrovano sentori di pera, mela, agrumi, ananas, mango, ma anche fiori bianchi ed erbe aromatiche come salvia e rosmarino.
Scopri le bottiglie di VermentinoSoave
Ci spostiamo in Veneto. Prodotto principalmente con uve Garganega, è un vino bianco delicato, leggero e dal giusto equilibrio tra acidità e morbidezza. I suoi sentori sono di pera, agrumi e fiori di mandorlo.
Scopri le bottiglie di SoaveRibolla Gialla
Originario del Friuli-Venezia Giulia, questo vino bianco propone irresistibili note fresche di agrumi, mela verde e pietra focaia. Si abbina bene a molti piatti, perché è un vino molto versatile.
Scopri le bottiglie di Ribolla GiallaFriulano
Restiamo nel Friuli, più precisamente nella regione del Collio, questo vino è caratterizzato da una particolare nota di mandorla amara, fiori bianchi e mela verde. Un vino di grande struttura ed eleganza, dotato di una piacevole acidità.
Scopri le bottiglie di FriulanoGewürztraminer
Sarà pure difficile da pronunciare, ma questo vino tipico dell’Alto Adige piace a tutti per la sua aromaticità e per la particolare persistenza al palato. In lui potrai riconoscere note di litchi, rosa e spezie.
Scopri le bottiglie di GewürztraminerProsecco Glera
Senti “prosecco” e pensi subito alle bollicine? È giusto, ma devi sapere che i prosecchi prodotti con uve Glera sono vini bianchi fermi, molto freschi grazie alle loro note di mela e fiori bianchi.
Scopri le bottiglie di ProseccoProsecco Glera
senti “prosecco” e pensi subito alle bollicine? È giusto, ma devi sapere che i prosecchi prodotti con uve Glera sono vini bianchi fermi, molto freschi grazie alle loro note di mela e fiori bianchi.
Scopri le bottiglie di ProseccoGrillo
tipico del Trentino, il Pinot Grigio è un vino bianco che si lascia bere molto facilmente e che si abbina a molti piatti. Caratterizzato da una giusta acidità, ha aromi di pera e mela.
Scopri le bottiglie di GrilloGrillo
Tipico del Trentino, il Pinot Grigio è un vino bianco che si lascia bere molto facilmente e che si abbina a molti piatti. Caratterizzato da una giusta acidità, ha aromi di pera e mela.
Scopri le bottiglie di Pinot GrigioI migliori vini rossi internazionali
Nel mondo esistono ottimi vini bianchi che vengono prodotti da vitigni più o meno autoctoni, al 100% oppure in assemblaggio. Tra i Paesi che producono i migliori vini bianchi al mondo, menzioniamo Francia, Germania, Austria, Nuova Zelanda, Australia, Stati Uniti e Cile.
Riesling
I vini Riesling della Germania sono prodotti principalmente nelle regioni Mosella, Pfalz e Rheingau. Essi sono noti a livello internazionale per la loro freschezza e complessità aromatica, con note di pesca, albicocca e lime.
Si tratta di un vino ben predisposto all’invecchiamento: nel caso di Riesling più invecchiati, si apprezzano facilmente sentori di miele e petrolio. Facendo un salto negli Stati Uniti, sono ottimi anche i vini Riesling dello stato di New York, nella regione di Finger Lakes: si tratta di vini aromatici e con buona acidità, caratterizzati da aromi di agrumi, mela verde e fiori bianchi.
Scopri le bottiglie di RieslingChardonnay
Si tratta di uno dei vitigni a bacca bianca principi dell’enologia mondiale.
Alcuni degli Chardonnay migliori al mondo vengono prodotti negli Stati Uniti, più specificatamente nella Napa Valley e nella Sonoma County della California. Qui, gli Chardonnay sono spesso affinati in rovere: il risultato è un vino ricco e burroso, dalla forte persistenza in bocca e con note di vaniglia, frutta tropicale e tostatura.
Ottimi sono anche gli Chardonnay della Valle di Casablanca in Cile: freschi e fruttati, hanno una buona struttura e presentano note di mela verde, fiori bianchi e frutta tropicale. Infine, non si possono non menzionare gli Chardonnay della Margaret River in Australia: eleganti, minerali e complessi grazie al frequente affinamento in rovere, hanno note di burro e frutta tropicale.
Scopri le bottiglie di ChardonnayChablis
La Borgogna è nota soprattutto per i suoi indimenticabili vini rossi, ma qui viene prodotto anche il vino bianco Chablis. Ottenuto esclusivamente da Chardonnay, ha forti mineralità e freschezza, così come una buona acidità e una struttura molto elegante. I suoi sentori principali sono di agrumi, fiori bianchi e mela verde.
Scopri le bottiglie di ChablisSauvignon Blanc
Un altro dei vitigni a bacca bianca più noti nel panorama vinicolo internazionale, il Sauvignon spesso divide perché ha caratteristiche molto ben marcate che possono piacere o non piacere. Vini a base di questo vitigno si producono in molte zone del mondo: un esempio è la Nuova Zelanda e, in particolare, la sua regione di Marlborough. Qui, i Sauvignon Blanc sono freschi, aromatici, vivaci, con note di erba fresca, agrumi e frutta tropicale. Anche in Cile, nella Valle di Casablanca, si producono ottimi Sauvignon Blanc dalle caratteristiche molto simili.
Scopri le bottiglie di Sauvignon BlancCome scegliere il vino bianco giusto per ogni occasione
La nostra guida sul vino bianco si conclude con un capitolo dedicato alla scelta.
Infatti, di vini bianchi di alta qualità ce ne sono talmente tanti che, a volte, non si sa da dove iniziare! Queste indicazioni sono molto generiche: molto dipenderà dalle esigenze, dai contesti e dai gusti personali.
Ciononostante, ciò che stai per leggere potrà aiutarti a orientarti nel vasto mondo dei vini bianchi, ottenendo qualche spunto che ti servirà la prossima volta che dovrai scegliere un vino bianco.
Il consiglio di Mr. Bit
Come tantissimi prodotti enogastronomici, anche nel caso del vino bianco i livelli di spesa possono essere molto diversi tra loro. Ci saranno alcune occasioni speciali in cui ti concederai un vino bianco più costoso ma, specialmente nella vita di tutti i giorni, anche il budget può diventare un’importante variabile di scelta.
In questo caso, niente paura! Lo shop di Bit Of Wine presenta molti filtri per facilitare la scelta e, tra questi filtri, esiste anche quello della fascia di prezzo. Ad esempio, qui trovi vini bianchi entro 20€, che hanno comunque una qualità molto buona.
Scegliere il vino bianco in base all’abbinamento con il cibo
Saper abbinare il vino al cibo permette in generale di esaltare le caratteristiche migliori di entrambi i prodotti, garantendosi un’esperienza enogastronomica sempre di alto livello. Questo vale sia per le occasioni speciali che per la vita quotidiana: perché no, quando c’è la possibilità di scegliere i vini migliori per ogni piatto che mangiamo?
Grazie alla loro freschezza e alla complessità del loro bouquet aromatico, i vini bianchi si abbinano bene a molti piatti. Vediamo però più in profondità quali vini bianchi abbinare a diversi alimenti.
- carni bianche: pollo, tacchino e simili hanno generalmente carni delicate e, quindi, richiedono dei vini che non ne sovrastino il sapore. Sono perfetti quindi i vini giovani e freschi caratterizzati da una buona aromaticità: Chardonnay per carni arrosto, Sauvignon Blanc per carni bianche accompagnate da salse leggere, Vermentino per pollo o tacchino cucinati con verdure e dai sapori mediterranei.
- carni rosse: sebbene nell’immaginario comune la carne rossa deve sempre essere abbinata al vino rosso, alcuni vini bianchi funzionano comunque molto bene. Ad esempio, lo Chardonnay barricato sostiene piatti saporiti a base di vitello o maiale, soprattutto se abbinati a salse ricche di sapore. Il Riesling, invece, è l’abbinamento ideale per carni rosse cucinate in agrodolce.
- pesce: pesce e vino bianco fresco: l’abbinamento per antonomasia. Ma si fa presto a dire “pesce”: le combinazioni possono essere molte in base al tipo di pesce e al metodo di cottura scelto. Facciamo alcuni esempi. Sushi, ceviche o pesce alla griglia? Il Sauvignon Blanc è ottimo grazie alla sua elevata acidità. Anche il Vermentino si presta bene a queste preparazioni, così come a piatti a base di molluschi e frutti di mare. Infine, serve un vino piuttosto acido e minerale, come ad esempio il Chablis, per preparazioni di pesce più ricche e grasse, oppure con alimenti come scampi e ostriche.
- primi piatti: Qui si apre un mondo immenso, lo sappiamo: esiste una varietà infinita di preparazioni per i primi piatti, ma vogliamo comunque dare qualche indicazione. Ad esempio, a una pasta ai frutti di mare si abbina perfettamente uno Chardonnay, che regge anche paste e risotti più cremosi e saporiti. Per la pasta in abbinamento coi legumi o per un buon piatto di pasta fresca al pesto, scegli il Verdicchio. Infine, per condimenti a base di verdure o per risotti leggeri, opta per un buon Pinot Grigio.
- formaggi: anche in questo caso, spesso si pensa che ai formaggi si abbinino bene solo i vini rossi… niente di più sbagliato! Alcuni vini bianchi, infatti, creano coi formaggi matrimoni perfetti. Opta per l’onnipresente Sauvignon Blanc per formaggi a pasta molle o formaggi freschi di capra. Scegli l’altrettanto versatile Chardonnay, ma questa volta leggermente invecchiato, per sostenere formaggi saporiti e a pasta dura come il Parmigiano Reggiano. Formaggi erborinati oppure piccanti? Serve un vino che li contrasti con dolcezza e aromaticità: scegli il Gewürztraminer.
- alimenti fritti: stai per gustarti una bella frittura di pesce e verdura e vuoi abbinarci un bel vino bianco? Perché no! Vai sull’Albariño, un vino spagnolo noto per le sue note fresche e agrumate. Se la frittura è un po’ più carica, come nel caso delle tempure, del pollo fritto o delle patatine fritte, qui dobbiamo barare un po’ e consigliarti in realtà un bel vino frizzante: l’effervescenza e acidità di Prosecco e Champagne contrastano meravigliosamente le note grasse del fritto.
- piatti vegetariani: forse ti stupirà sapere che i piatti a base di verdure sono molto difficili da generalizzare in un’unica categoria. Infatti, i diversi ortaggi presentano caratteristiche organolettiche molto diverse tra loro, che devono quindi essere sostenute da vini diversi. Facciamo comunque qualche esempio: Sauvignon Blanc per insalate fresche, carciofi, asparagi e verdure a foglia verde; Riesling per zucchine, funghi e tutta la famiglia dei cavoli; Vermentino per piatti a base di pomodori, melanzane e peperoni.
- alimenti dalle note dolci: un Riesling dolce è l’abbinamento perfetto con i dessert leggeri e la frutta più fresca, come gli agrumi e la frutta tropicale. Se invece vuoi abbinare al vino bianco dolci a base di frutta secca oppure di caramello, scegli il Sauternes: sai che si abbina alla perfezione anche al foie gras?
Scegliere il vino bianco in base all’occasione
Ogni occasione si merita il vino giusto… e il vino bianco è sempre capace di accontentare ogni esigenza, grazie alla sua meravigliosa varietà e versatilità.
Iniziamo dall’aperitivo (scopri qui i vini migliori per l’aperitivo). Molti vini bianchi freschi, leggeri e fruttati sono particolarmente adatti a un buon aperitivo in compagnia, perché deliziano il palato senza appesantire e senza persistere in modo eccessivo, stimolando quindi l’appetito per la cena. Alcuni tra i vini migliori, in questo caso, sono il Sauvignon, il Vermentino e il Pinot Grigio.
È l’ora della cena? Se ospiti o sei ospitato a una cena informale e casual (scopri qui i vini per una cena informale), è bene optare per vini bianchi con caratteristiche organolettiche trasversali, che possano quindi soddisfare tutti i gusti. Vini versatili e “beverini” sono ad esempio il Chardonnay (non affinato in rovere), il Riesling secco e l’Albariño; tutti questi vini sono caratterizzati da note fresche, fruttate, minerali e aromatiche.
Se invece si tratta di una cena formale (scopri qui i vini per una cena formale) o comunque di un’occasione molto speciale, vale la pena scegliere vini dal colore più intenso e dal bouquet più complesso, un maggiore corpo e una persistenza in bocca prolungata e piacevole. Questi piatti, infatti, regalano un ricordo più duraturo e sono anche in grado di sostenere piatti più ricchi ed elaborati. Solitamente, si tratta di vini affinati in rovere, come il Chardonnay con la sua inconfondibile nota di burro; ma anche vini complessi di natura, come il Viognier e il Gewürztraminer.
Se è l’occasione giusta per aprire una grande bottiglia, magari più costosa ma in grado di conferire all’evento una sensazione di lusso e qualità, si possono prendere in considerazione vini come il Riesling Trockenbeerenauslese o il Chablis Grand Cru.
Devi fare un regalo e ti piacerebbe scegliere il vino bianco che renda felice chi lo riceve? A prescindere dalla situazione specifica, come l’occasione e i gusti personali del destinatario, una buona idea è quella di virare su bottiglie che siano note e apprezzate dagli intenditori del vino ma che, al tempo stesso, possano essere accessibili e gradevoli anche a chi ne ha una minore conoscenza. Alcuni esempi, in questo caso, possono essere il Fiano di Avellino, il Sauvignon Blanc della neozelandese regione di Marlborough, oppure lo Chardonnay di Borgogna.
Infine, se vuoi organizzare una degustazione (scopri qui i vini da degustazione) di vini bianchi, l’importante è scegliere una categoria specifica e limitarsi a essa affinché la degustazione sia coerente. Potresti ad esempio degustare vini bianchi di una stessa annata, di una singola regione italiana, di diversi Paesi del mondo… In questo modo, sarai in grado di confrontare i vini sulla base di caratteristiche ben precise, apprezzandone meglio le differenze e le unicità.
A titolo di esempio, potresti assaggiare Chardonnay da diverse regioni (Italia, California, Borgogna, Cile, Australia), oppure confrontare un Sauvignon Blanc della Loira francese a uno della Nuova Zelanda e a un altro del Cile.
Scegliere il vino bianco in base al gusto personale
Al di là di tutti i possibili abbinamenti e dei consigli su come scegliere il vino in base all’occasione, non perdiamo di vista il concetto principale, ovvero che il vino bianco che scegli deve prima di tutto essere di tuo gradimento. Ad esempio, il Sauvignon viene spesso menzionato in questo articolo, ma ci sono persone che non lo acquisterebbero mai perché proprio non apprezzano le sue caratteristiche tipiche.
Spesso non si conoscono i propri vini bianchi preferiti, semplicemente perché abbiamo sempre bevuto i soliti due o tre senza sperimentare altri vitigni. Per sviluppare il proprio gusto personale in fatto di vini bianchi, quindi, il consiglio è sempre quello di provarne di diversi e di sperimentare diverse combinazioni e abbinamenti.
Ti diamo comunque qualche consiglio generale, che può anche funzionare come bussola per orientarti meglio.
- in base all’aroma e al sapore: molte persone amano i vini bianchi per le loro note uniche di frutta e fiori freschi. Se anche tu sei d’accordo, scegli vini con un’elevata acidità, sintomo di freschezza, e con note fresche di agrumi, mela verde e frutta tropicale: Pinot Grigio, Albariño, Sauvignon Blanc. Se preferisci invece vini dal profumo più intenso e con una discreta complessità aromatica, scegli vini più sfaccettati e con anche qualche nota speziata, come Gewürztraminer, Riesling e Viognier. Infine, se invece preferisci sapori più ricchi, con note intense di vaniglia e tostatura, magari di burro, allora opta per vini bianchi affinati in rovere, come Chardonnay e Chenin Blanc.
- in base alla dolcezza: apprezzi particolarmente i vini bianchi secchi, cioè senza zucchero residuo e che lascino il palato “pulito” grazie a un’elevata acidità? Vai su Sauvignon Blanc e Pinot Grigio. Se invece ami i vini bianchi più dolci, scegli quelli perfetti da abbinare al dessert, come il Sauternes e il Moscato d’Asti. Se invece vuoi provare un vino che presenti un buon equilibrio, potresti provare quelli che presentano solo un lieve residuo zuccherino e una media acidità, come Gewürztraminer e Riesling.
- in base alla struttura: pinot Grigio e Vermentino sono i principi tra i vini bianchi “beverini”, che si lasciano bere facilmente, sono leggeri e non troppo persistenti in bocca. Se invece vuoi provare una sensazione completamente diversa, opta per vini ricchi e corposi, difficili da dimenticare per il palato, come Viognier e Chardonnay affinato in rovere. Preferisci una via di mezzo, cioè un vino bianco corposo ma non pesante? Scegli Chardonnay non affinato oppure Albariño.
Il tuo vino bianco preferito, in ogni momento
Nello shop di Bit Of Wine, siamo orgogliosi di poterti offrire la possibilità di provare una grandissima varietà di vini bianchi di grande qualità.
I vini bianchi che proponiamo sono molto versatili, si abbinano a moltissimi piatti e sono ideali per tante occasioni diverse.
Ora sei decisamente più esperto di vino bianco: conosci le sue caratteristiche tipiche, i vitigni a bacca bianca più pregiati in Italia e nel mondo, il metodo di vinificazione in bianco… sei quindi pronto a degustare tanti vini bianchi nella comodità di casa tua, per permetterti così di trovare quelli che ti piacciono di più. Acquista qui i tuoi prossimi vini bianchi preferiti!